Da diverso tempo girano in rete interviste con commenti negativi di Steven Wilson nei confronti dei Maneskin.
Grande musicista e tecnico del suono che con i suoi Porcupine tree porta avanti la tradizione del prog-rock ad alto livello, già qualche tempo fa è stato protagonista di commenti poco benevoli nei confronti della band Greta Van Fleet.
Le principali motivazioni si rivolgono al semplice fatto che li reputa entrambe “copie scadenti” dei grandi del passato.
Si sa, oggigiorno inventare qualcosa di nuovo rasenta l’impossibile, di innovazioni o rivoluzioni musicali probabilmente non ne vedremo più. Quello che viene presentato oggi come novità è spesso un sotto-sotto-genere di qualcosa che c’era prima oppure qualcosa che già esisteva ma viene rimaneggiato in una nuova forma, ma cose realmente nuove non se ne vedono.
Dal nostro modesto punto di vista pensiamo che entrambe le band si meritino il successo che stanno avendo in quanto sono riusciti a far resuscitare quantomeno lo spirito delle band storiche.
Queste band hanno il pregio di aver riportato il rock ai giovani di tutto il mondo quando invece sembrava che i generi più “urban” la facessero da padroni.
I Maneskin oltretutto come esempio italiano sono una vera mosca bianca: non ci risulta che nessun gruppo o artista italiano abbia mai avuto un’attitudine da rock internazionale come loro. Non pensate che forse gli apprezzamenti di personaggi illustri come Iggy Pop e i Rolling Stones valgano qualcosa? Gli ormai milioni di fans in tutto il mondo sbagliano?
Se Steven Wilson pensa che i Maneskin non siano qualitativamente all’altezza del loro successo ha forse dimenticato uno dei principi fondamentali per chi li ascolta: “It’s only rock’n’roll, but I like it!”