IL CD NON E' MORTO...

E ora di finirla nel sentir dire che il vinile ha sorpassato il CD nelle vendite, che le vendite di CD sono in calo, che la gente “riscopre” il vinile…   BALLE!!!!

E’ vero che il vinile và di moda soprattutto tra i giovani che lo stanno scoprendo (ma che molto probabilmente tra qualche anno abbandoneranno perché si stuferanno, non avranno tempo da dedicargli, non è comodo, ecc..). Ma è anche vero che non ci sono più titoli da vendere in CD!!!!!

Le case discografiche stanno mettendo fuori catalogo continuamente titoli che si vendevano normalmente e costantemente. Perché lo fanno? Semplice: il download e lo streaming li fa guadagnare di più senza avere il problema delle rimanenze, guadagnano di più con gli introiti delle edizioni musicali che delle vendite fisiche, e chi più ne ha più ne metta. Il vinile lo stampano perché è la nuova (vecchia) moda di tendenza.

Ma troviamo il mercato (soprattutto quello italiano) sprovvisto di titoli ancora richiesti, economicamente validi e che non si sa se ristamperanno. Quindi risultano mancanti dal mercato cose come la discografia quasi completa di Ivan Graziani, quasi tutti i titoli del periodo progressive di Battiato, parte della discografia dei Matia Bazar con la Ruggero alla voce. Mancano diversi titoli dei Nomadi, delle Orme, del Banco del mutuo soccorso. Quasi tutta la discografia della Rettore è mancante da una vita. Non c’è in circolazione neanche un “best of” di De Gregori…. E potrei andare così per con esempi singoli o meno.

Che dire poi del mercato per over… una certà età! Anni fa esistevano bellissime raccolte in doppio CD che proponevano il meglio di artisti anni 50/60 in versione originale con anche riproposto il repertorio “italiano” per diversi artisti stranieri. Esempio: Paul Anka, Neil Sedaka, Sylvie Vartan, I Ribelli, I Quelli, e così avanti. Per poi passare a prodotti degli anni 70 con cose come Bottega dell’arte, Giardino dei semplici, Gens, Stefano Rosso, Claudio Lolli, ecc.

Il pubblico “over” non è pubblico da download o streaming o che smanetta su internet, è un pubblico che ha già lasciato il vinile per l’allora comoda novità del CD e ora anche se è una fetta di mercato che non compra in quantità industriali, vorrebbe continuare a trovare gli artisti della propria gioventù disponibili in CD per poterli acquistare come prima nei negozi.

Tutto questo senza contare il fatto che molti titoli esistenti prima in vinile non sono mai stati ristampati su CD e dulcis in fundo vediamo molti titoli prima esistenti normalmente sul mercato essere ora conglobati in cofanetti spesso monumentali che non tutti sono in grado di acquistare o che non “vogliono” acquistare in quanto il resto del contenuto del box e tutto o quasi già in loro possesso.

E in tutto questo discorso vediamo sul web, moltissime persone che sono disposte a spendere molto più di un vinile pur di avere un determinato CD che gli manca.

QUINDI, SIGNORI DEI NOTIZIARI O DELLE CASE DISCOGRAFICHE, VEDIAMO DI NON PRENDERCI IN GIRO: IL MERCATO DEL CD E’ ANCORA VIVO E VEGETO (con un calo, certo, questo non si può negare) MA LO SI VUOLE SPEGNERE COME STAVA SUCCEDENDO PER IL VINILE ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’90.

….E POI A VOLTE RITORNANO!